lunedì, luglio 06, 2009

La Bellezza che ci lasciamo alle spalle

Un violinista nella metropolitana. Una storia vera. Un uomo si mise a sedere in una stazione della metro a Washington DC ed iniziò a suonare il violino; era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante questo tempo, poiché era l'ora di punta, era stato calcolato che migliaia di persone sarebbero passate per la stazione, molte delle quali sulla strada per andare al lavoro. Passarono 3 minuti ed un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava. Rallentò il passo e si fermò per alcuni secondi e poi si affrettò per non essere in ritardo sulla tabella di marcia. Alcuni minuti dopo, il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna tirò il denaro nella cassettina e senza neanche fermarsi continuò a camminare. Pochi minuti dopo, qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma l'uomo guardò l'orologio e ricominciò a camminare. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo tirava, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Finalmente la madre lo tirò con decisione ed il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi. Nei 45 minuti in cui il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un momento. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Raccolse 32 dollari. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, ne' ci fu alcun riconoscimento. Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo. Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un violino del valore di 3,5 milioni di dollari. Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari.
L'esecuzione di Joshua Bell in incognito nella stazione della metro fu organizzata dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La domanda era: "In un ambiente comune ad un'ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?". Ecco una domanda su cui riflettere: "Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo?" Tratto: da: washingtonpost.com

lunedì, maggio 12, 2008

Uno scatto


così tanto per gradire :-)

domenica, aprile 13, 2008

Fight for kisses

martedì, marzo 25, 2008

chi l'avrebbe detto!



solo un'anno fa... che adesso sarei qui, a questo punto.
Una vita facile, tranquilla, sicura. Nei tuoi confini, nelle tue sicurezze.
NO
Beh l'ho fatto. Non è stato facile, un salto nel vuoto.
Ancora ho dei dubbi, delle difficoltà delle paure.
Ma sono felice. Da adesso in poi si guarda avanti, alla mia nuova vita alle nuove porte che spero si schiudano presto.
Papà ci avresti scommesso? Hai girato il mondo, ma avresti puntato 1000 lire che anche tuo figlio l'avrebbe fatto?
Si perchè adesso lo voglio fare, adesso non voglio fermarmi. Non ho radici, a parte 3-4 affetti che mi sono rimasti. E non ho punti fermi. Adesso sono pronto. Adesso voglio essere dovunque, voglio vedere tutto e lo farò. Il telefono è libero, e loro lo sanno. Aspetto la telefonata.



Vorrei dirlo a una persona che non ha avuto le palle di di avere fiducia, di aspettare: il tuo mouso ha mantenuto la promessa che si era fatto e a cui tu non hai creduto. Fottiti adesso.

venerdì, marzo 14, 2008

Ricorda...

Un signore va a caccia grossa in Africa e porta con sé il suo cucciolo.
Un giorno, durante una battuta, il cagnolino annoiato si mette a rincorrere una farfalla e, senza accorgersi, si allontana dal gruppo dei cacciatori e si ritrova solo in mezzo alla savana.

Ad un tratto scorge un grosso leone che corre veloce verso di lui. Impaurito si guarda intorno e vede poco lontano la carcassa di un
grosso animale. La raggiunge e comincia a leccare un osso.

Quando il leone sta per attaccarlo il cagnolino dice a voce alta: Mmm, che buon leone mi sono mangiato. Me ne farei un altro subito.

Il leone si ferma e sentendo quelle parole pensa: Che razza di animale sarà? E se poi faccio la stessa fine di quello lì?, meglio sparire!.

Una scimmia che stava appollaiata su un ramo e aveva assistito a tutta la scena scende dall'albero e dice al leone: "Ma va là, stupido, e' tutta una finta. Quella carcassa era già lì da un pezzo. Quello e' semplicemente un cane e ti ha fregato."

Il leone dice alla scimmia: "Ah si? Allora vieni con me che andiamo a trovare quel cane e poi vediamo chi mangia chi!".

E si mette a correre verso il cucciolo con la scimmia sulla groppa.

Il cagnolino che aveva sentito tutto si rende conto della vigliaccata della scimmia e atterrito si chiede: "E adesso cosa faccio?" Ci pensa suun attimo poi, invece di scappare, si siede dando le spalle al leone e dice a voce alta: "Quella maledetta scimmia! mezz'ora fa le ho detto di portarmi un altro bel leone grasso e ancora non si fa vedere."

A quelle parole il leone incavolatissimo mangia la scimmia in un boccone e il cagnolino fugge mettendosi in salvo.

MORALE: NEI MOMENTI DI CRISI LA FURBIZIA E' PIU' IMPORTANTE DELLA CONOSCENZA.

Cerca di essere furbo come il cane,
evita di essere stupido come il leone
ma non essere mai tanto figlio di puttana come la scimmia.

P.S. e vedi bene che conviene sempre farsi i cazzi propri!!!

lunedì, febbraio 25, 2008

Malinconia

Non so perchè vederli mi rende triste.
Che belli, quando erano insieme ....


domenica, febbraio 03, 2008



Il Carnevale... la festa che più mi piace.

Se potessi la festeggierei tutto l'anno! Quest'anno poi la festa è stata davvero bella, un sacco di gente che non conoscevo, ragazzi che sanno come divertirtsi.


Queste sono state due settimane alla grande, I HAD A GREAT TIME REALLY.

Magari fosse sempre così....
Ma questa non è colpa mia, come al solito
:-/

mercoledì, novembre 28, 2007



SI PARTE....

martedì, novembre 20, 2007

ANCHE OGGI E' GIUNTA L'ORA DI ANDARE A NANNA.
FARO' UN SOGNO IRREQUIETO E PIENO DI INCUBI.
COME SEMPRE.
DOMANI E' UN' ALTRO GIORNO

mercoledì, novembre 14, 2007

martedì, novembre 13, 2007

Il cavallo e il maiale

Un fattore comprò un esemplare stupendo di cavallo da monta; pur avendolo pagato una fortuna, dopo un mese il cavallo si ammalò. Così il fattore disperato chiamò il veterinario. "Il suo cavallo ha un virus e deve prendere queste medicine per 3 giorni; dopo il terzo giorno vengo a controllare: se non si sarà ripreso dovremo abbatterlo." Il porco lì vicino ascoltò tutta la conversazione.

Dopo il primo giorno di medicinali tutto era come prima. Il porco si avvicinò al cavallo e gli disse: "Forza amico, alzati !" Il secondo giorno la stessa cosa, ma il cavallo non reagì. "Dai amico, alzati, altrimenti dovrai morire !" lo avvisò il porco. Anche il terzo giorno gli diedero li medicinali ma... niente !

Il veterinario arrivò e disse al fattore: "Purtroppo non abbiamo scelta, i medicinali non sono stati sufficienti: dobbiamo abbatterlo perchè ha un virus molto grave e potrebbe contagiare gli altri cavalli !"

Il porco sentendolo, corse verso il cavallo per avvisarlo: "Coraggio vecchio mio, il veterinario è arrivato, forza, ora o mai più ! Alzati subito, dai !"

Subito il cavallo diede un sussulto, si alzò e cominciò a correre. "Miracolo ! Dobbiamo festeggiare" gridò il fattore "Facciamo una festa ! Ammazziamo subito il maiale !"

Morale della favola... Fatti sempre i cazzi tuoi !

giovedì, novembre 08, 2007

Ci sono viaggi che si scelgono.
Altri invece semplicemente ti capitano.
Ci sono viaggi che fai fuori.
Alcuni invece li fai dentro.
Quando puoi veramente dire di essere partito?
E quando invece vedi "Terra"?
Io sono a metà.
Sono sempre a metà... troppo lontano dal tornare indietro. Ancoro troppo lontano dall'arrivare.
Eppure la mia stella non mi abbandona.
Mi basta seguire quella

giovedì, novembre 01, 2007

Persone strane 2

domenica, ottobre 28, 2007

Beh le cose nella vita cambiano.
Bisogna avere coraggio.
Io credo di averlo avuto, nello scardinare tutte le mie certezze, il mio mondo fatto di piccole cose, di piccole sicurezze.
Il mio nuovo lavoro è solo un passo.
Un passo a cui spero ne segua un altro e un altro ancora. C'è da tenere duro.
Nemmeno un anno e già tanti posti diversi visti, tante persone conosciute. Tante esperienze fatte.
Certo ho dovuto operare una grande rinuncia, che spero di non pagare amaramente in futuro.
Ma il cammino è ancora lungo e ancora devo fare alcune cose che ho in mente.
Sarò quello che voglio essere, senza mendicare, senza piangermi addosso. Promesso.
A me stesso

giovedì, settembre 27, 2007

28 Settembre 2007

Un anno.
Un anno di assenza.
Un anno in cui è cambiata la mia vita

giovedì, settembre 28, 2006

Stoccolma

Bene. Eccomi ad un'altra vigilia della partenza.
Questa volta la Svezia. Un paese che non conosco, una lingua che non parlo...
Sono un po' teso, ma emozionato.

giovedì, settembre 07, 2006

Ecco fatto.
E INDIETRO NON SI TORNA.
Ho messo il mattone, eppure non lo guardo. Guardo quegli altri, buttati giù e sparpagliati nell'angolo. E sorrido.
Ho paura, ma ho voglia di sorridere

giovedì, agosto 31, 2006

Piove da ore ormai e sembra proprio non voler smettere. La città è allagata e la pioggia, in questo momento fittissima, rende ancora più buia e più scura questa notte non proprio estiva.
Non riesco a prendere sonno come spesso mi capita quando la mente è affollata di pensieri. Così mi ritrovo qui, sul balcone, semplicemente per vedere la pioggia cadere. Mi piace moltissimo farlo. C'è grande tranquillità, interrotta solo dallo sfrecciare di qualche macchina sull'asfalto bagnato o dal litigio di due gattini, anche loro esseri della notte come me o dai rintocchi della catedrale. Proprio adesso. Tre rintocchi, poi altri due. Sono le 03:30. Una passeggiata a quest'ora è proprio quello che mi ci vuole per rilassarmi. Poi comunque non riuscirei a prendere sonno.
Così mi vesto e scendo. L'ombrello? No, non lo prendo, con questa temperatura cosa vuoi che siano un po' di gocce sulla pelle...
Mi metto così a girare a caso, per le strade della città. Ogni tanto una macchina, piccoli gemiti, il rumore di una saracinesca che si apre. Il silenzio in cui sono avvolto è quasi surreale.
Una cosa d'improvviso desta la mia attenzione. I fari di una macchina, persi in lontanaza. Sembrano essere fermi e la cosa devo dire che m'incuriosisce: chi può mai essere fermo in macchina a quest'ora di notte, in una notte come questa per altro... sembra come... come se.. come se mi stesse aspettando.
No! Non ci credo, decido di avvicinarmi per rendermi conto.
Una persona. Mi avvicino finchè non scorgo una persona che esce dalla macchina appoggiandosi allo sportello. Non riesco a focalizzarla bene sia perchè è difficile con quest'oscurità vedere le cose a distanza, sia perchè la pioggia così fitta rende tutto ancora più fosco.
Spinto dalla curiosità o da un dio non so che impulso mi avvicino ancora fino a riuscire a scorgere con chiarezza i particolari.
Lunghi capelli nerissimi scendono fino alle spalle, la carnagione chiarissima, quasi bianca, fa da contrasto al buio della notte e a due occhi, profondi e misteriosi, anch'essi di un nero intenso
La bocca, piccola e sensuale si apre ad un leggero sorriso, lasciando intravedere denti bianchi e perlacei. Il corpo è snello e sottile, reso ancor più evidente dal fatto che il suo vestitino leggero è ormai attaccato alla pelle per la pioggia che abbondante scende dai capelli fino ai piedi, coperti da due stivali di un nero intenso come quello degli occhi.
Mi fa cenno di avvicinarmi e io lo faccio, incapace di resistere a quello che sembra più il frutto di una mente insonne e stanca, che una persona in carne e ossa.
- "Baciami".
Una voce eterea e senza timbro.
E io lo faccio, provando ad afferrarla, rinunciando definitivamente a chiedermi in che pianeta o dimensione stessi vivendo. Ma prima che riesca ad afferrarla mi rendo conto che lei non c'è più, non esiste, come se si fosse sciolta.
Mi accorgo solo adesso che nemmeno la macchina, i fari, lo sportello esistono più. Tutto quello che ho davanti è una grande pozzanghera, in cui si riflette il cielo di una notte senza luna.

venerdì, luglio 21, 2006

Strane abitudini #2

Quando viaggio in treno.... ho bisogno di camminare almeno una volta lungo tutto il treno per vedere chi c'è...

giovedì, luglio 20, 2006

Sono notoriamente uno che, nella sua vita, ha perso allegramente quasi tutte le sue partite.
"Mi dispiace Andrea, i quattro li ho già scelti, farai parte della squadra un'altra volta".
Avevo 11 anni. Lo sapevo da un mese prima. Era la sciabola la mia arma, non il fioretto.
Nella vita quanto può costare essere tEStArdI ... e quanto può far guadagnare.
Io ho avuto modo di imparare solo la prima.
Avevo invece 15 anni al tempo della mia prima cottarella.
"Si, sei carino ma non voglio rovinare la nostra amicizia"
Ma vaffanculo!
Tu di anni ne hai 17, ma la più grande CAZZATA della storia del pensiero umano l'hai detta tu, non io!
ROTACISMO NON COMPATIBILE.
Cari signori, vi sembra un buon motivo per rimandarmi a casa, dopo che le vostre fottute macchine hanno analizzato ogni mio pelo del buco del...... e dopo che ho superato tutti quei dannati quiz, bestemmiando e imprecando?
E chi lo dice che non posso pilotare un F16 solo perchè quando dico gRazie sembro un francesino... come se fosse colpa mia!
Tu impaVa pVima a paVlaVe, maVesciallo del cazzo, poi vieni a discuteVe sulla mia EVVE!
19 anni
29 anni
10 mesi senza fumare. Avevo giurato di non accenderla più una sigaretta.
Non so mentire agli altri.... con me ci riesco benissimo. Mi prendo per il culo da una vita.
Non si smette mai di fumare, è solo la pausa tra una boccata e l'altra che diventa un po' più lunga.
L'importante non è partecipare. L'importante è V I N C E R E.
Oltre quella porta la sfida più importante della mia anonima carriera. I campionati mondiali della mia esistenza.
Il Piccolo Campioncino sfortunato si giocherà anche questa volta la sua partita.